Pittori Fiamminghi

 

pittori fiamminghi, fiamminga, pittura Cultura figurativa, sviluppatasi nel 15° e 16° sec., che accomuna gli artisti attivi nella vasta regione comprendente, oltre alle Fiandre propriamente dette, anche Artois, Hainaut, Namur, Zelanda e Olanda, Brabante, Limburgo, Gheldria e Liegi. La p.f. arrivò in tutta Europa anche grazie alla capillare presenza di mercanti di Gand, Bruges, Anversa nelle più importanti piazze commerciali dell’Europa merid. e di mercanti italiani, francesi, spagnoli nelle ricche città fiamminghe; concorse al pari del Rinascimento italiano al rinnovamento della pittura.

l’illusione della realtà dei pittori fiamminghi

Tratto peculiare della p.f. fu mostrare la natura con evidenza e precisione calligrafica nella resa dei più minuti particolari: si tentò di dare l’illusione della realtà. Si approfondirono gli studi sulle sensazioni visive e sui fenomeni ottici, ma la più significativa innovazione tecnica fu il perfezionamento della pittura a olio che consentì ai fiamminghi di raggiungere una verosimiglianza prima impensabile, con effetti di luce molto raffinati (riflessi dei metalli, ombreggiatura dei tessuti ecc.). La p.f. mise a punto un modo di rappresentazione delle figure nello spazio che differisce dalle rigide regole della prospettiva lineare perfezionata in Italia: la profondità è solo suggerita attraverso oggetti o architetture; le figure sfuggono nello spazio a precisi rapporti di scala e di proporzionalità, dando così alla rappresentazione un alone misterioso e talvolta onirico, che asseconda la grande fantasia inventiva della scuola fiamminga.

la pittura di genere dei pittori fiamminghi

Nel 15° sec. la p.f. s’impose nei suoi caratteri essenziali con figure quali J. van Eyck e R. van der Weyden, H. Memlinc (1435-1494), attivo a Bruges, P. Christus, H. van der Goes (il suo Trittico Portinari ebbe grande influenza sui fiorentini), Giusto di Gand e H. Bosch. Nel Cinquecento la p.f. si confrontò con l’arte italiana, acquisendone l’impostazione più essenziale e monumentale. Si sviluppò la tradizione della pittura di genere (nature morte, animali, ma soprattutto paesaggi e ritrattistica), che ebbe grande impatto in tutta Europa e nei secoli successivi: la ritrattistica in particolare influenzò la grande scuola spagnola del siglo de oro. Con P. Bruegel il Vecchio, nacque il paesaggio come espressione di una ricerca, rivolta oltre il senso naturalistico, di valori simbolici espressi soprattutto attraverso il colore, come pure l’opera di P. Bril influenzò la pittura di genere in Italia. La p.f. preparò l’avvento di P.P. Rubens e A. van Dyck.