Dipinti

CARAVAGGIO INCORONAZIONE DI SPINE
CARAVAGGIO – INCORONAZIONE DI SPINE

Dipinti antichi: il seicento

Al suo tramonto il Rinascimento lascia il posto ad una nuova sensibilità nei confronti del divino, dell’uomo, della natura e del cosmo. Per un lungo periodo, il ’600 è stato uno dei secoli meno amati della storia, il termine “barocco” è tuttora utilizzato in senso dispregiativo per indicare qualcosa di sovrabbondante ed inutile, ma in realtà il Seicento è un periodo ricchissimo di artisti di notevole temperamento e personalità. E i dipinti antichi dell’epoca ne rispecchiano pienamente le caratteristiche.

Nonostante ciò, l’Italia aveva perso il ruolo di guida dell’Europa, e proprio per questo motivo il Seicento viene ricordato per lo più per l’Inghilterra elisabettiana e per la grande storia artistica di Olanda e Spagna .

Se è vero che Venezia e Firenze , splendenti capitali del Rinascimento, attraversano una fase di declino, Roma vivrà un periodo di ribalta diventando il laboratorio delle tendenze culturali di tutta Europa.

Massimi esponenti del periodo furono Carracci e Caravaggio, mentre il primo rielabora in modo molto personale ed eclettico gli stimoli della storia nei suoi dipinti antichi, Caravaggio cattura istantaneamente la realtà così per come la vediamo.

Anche se le vedute artistiche del Carracci e del Caravaggio possono sembrare antitetiche in realtà rispondono alla stessa esigenza di riferirsi unicamente alla verità naturale. Il dibattito tra “classicisti” e “caravaggeschi” trova la sua sintesi nel 1630 con il prevalere di un’ ulteriore corrente: quella barocca.

Dipinti antichi: il settecento

Il Settecento fu l’epoca dell’illuminismo, del pragmatismo e dell’ attenzione volta alle cose concrete e al mondo reale. Questa tendenza si avrà non solo nei dipinti, ma anche nelle scienze, nella politica e nell’arte. Nella misura in cui mutavano il clima culturale e la mentalità della classe detentrice della cultura (non più solo l’aristocrazia, ma anche la borghesia), cambiò anche l’arte e i dipinti.

La pittura barocca, il cui stile solenne voleva rispecchiare l’arroganza e la continua ricerca di maggior potere dell’assolutismo, fu sostituita da un’ arte graziosa ed intima, decorativa e suggestiva, in grado di suscitare emozioni piacevoli: lo stile “rococò”. A seguito di questo periodo gli importanti scavi di Pompei ed Ercolano diedero il via ad un nuovo ritorno all’età classica che segnava, con il neoclassicismo, l’inizio dell’arte moderna.

CLAUDE MONET - NINFEE
CLAUDE MONET – NINFEE

 

Dipinti moderni: il realismo

Con il 1848, annata caratterizzata da moti insurrezionali in Italia, Germania, Francia ed Austria, qualcosa cambiò sia dal punto di vista politico che sociale. Fu soprattutto l’invenzione della fotografia a dare l’avvio al filone realista.

All’arte realistica della metà del XIX secolo è legato il tentativo di rappresentare all’interno dei dipinti, la realtà nel modo più chiaro possibile evidenziandone tutti i suoi aspetti. I naturalisti si distinguevano dai romantici soprattutto per la scelta dei motivi, anche se il lavoro era l’oggetto principale della raffigurazione.

Nel corso del XIX secolo, Parigi visse una marcata innovazione urbanistica che ne modificò l’assetto, gli operai si trasferirono in periferia verso le industrie e il centro della città divenne il cuore delle vita borghese, trasformandosi nella città dell’elegante borghesia, del divertimento e degli artisti che, attratti da questo clima, arrivarono da ogni parte del mondo.

 

Dipinti moderni: impressionismo

Furono gli impressionisti, con i loro quadri, a descrivere le diverse sfaccettature della vita metropolitana. Uscirono dagli atelier per immergersi nella metropoli dipingendo i nuovi locali, le moderne strutture d’acciaio delle stazioni ferroviarie, i boulevard, le gite ed i pic-nic che i cittadini moderni facevano in comitiva per rilassarsi. Erano realisti ma poco interessati alle problematiche sociali.

Nel 1874, respinti dalla giuria del salone accademico di Parigi , Cèzanne, Monet, Renoir, Degas, Pissarro ed altri artisti, esposero le loro opere nell’atelier del fotografo Nadar, fu dopo questa esposizione che venne coniato il termine “impressionista” con un’ accezione negativa, tuttavia gli artisti si appropriarono orgogliosamente di questo epiteto.

In quell’epoca lo stile dell’impressionismo non era conforme in alcun modo agli ideali d’arte sublime del tardo XIX secolo, gli impressionisti nei loro dipinti non rifiutavano solo la pittura storica, ma mutavano anche le modalità pittoriche: i colori della tavolozza erano chiari e stesi liberamente sulla tela nel tentativo di riprodurre realisticamente delle scene di vita quotidiana, proprio come se fossero delle istantanee fotografiche, prive di qualsiasi significato più profondo e contrastando quindi con i dogmi dell’arte accademica.

Gli impressionisti erano affascinati dalla fotografia, e ciò che li affascinava era l’immediatezza e la possibilità di cogliere istanti di vita reale, infatti tali artisti, intendevano dipingere con l’imparzialità di un obiettivo fotografico solo ciò che vedevano.

Una volta inquadrato l’oggetto da raffigurare, gli impressionisti cercavano, quasi mettendo in secondo piano l’oggetto esso, di concentrarsi sui valori cromatici e sulla loro scomposizione, sulla forma e sul gioco di luci ed ombre.

 

PICASSO - SEATED WOMAN
PICASSO – SEATED WOMAN

 

 

 

Dipinti moderni: cubismo

La pittura era fondata sull’esperienza individuale, sia del pittore, sia dello spettatore. La deformazione dell’immagine era finalizzata ad accentuare l’espressività e aveva lo scopo di rendere visibile la vera realtà, l’essenza delle cose che non poteva essere vista ma solo sentita.

Neanche i cubisti credevano alla riproducibilità illusionistica della realtà. Elaborarono un nuovo metodo di strutturazione sistematica del dipinto nel quale ci si liberava man mano dell’oggetto, scomponendo le cose e ricomponendole ridotte ai loro elementi fondamentali: cubo, cilindro, cono e sfera.

 

 

Dalì Tentazione di Sant-Antonio
Dalì Tentazione di Sant-Antonio

Dipinti moderni: surrealismo

Poiché l’inconscio riaffiora soprattutto nei sogni e negli stati di trance, il mondo dei sogni acquista grande importanza per i surrealisti. C’era la convinzione che, oltre al mondo visibile, esistano numerose altre sfere d’esperienza rimossa, da evocare con raffigurazioni di sogni, immagini allucinatorie o suggestioni grafiche, la base di unione dei vari esponenti era l’idea di anteporre la realtà psichica al mondo reale esteriore.

Subito dopo la seconda guerra mondiale aveva inizio un periodo completamente muovo nel quale l’arte subiva una ridefinizione. Gli artisti del dopoguerra sottoponevano la pittura ad una prova privandola di ogni funzione figurativa e ricercando forme espressive individuali, ne deriva quindi una straordinaria varietà di stili e orientamenti.