Dipinti moderni – astrattismo
L’Astrattismo è un’esperienza artistica nata nei primi anni del XX secolo, in zone d’Europa lontane tra loro, dove si sviluppò senza intenti comuni. Il termine indica quelle opere pittoriche e plastiche che esulano dalla rappresentazione oggettiva della realtà. L’astrattismo nasce dalla scelta degli artisti di negare la rappresentazione della realtà per esaltare i propri sentimenti attraverso forme, linee e colori. Punto di riferimento fondamentale è il testo di Wilhelm Worringer Astrazione ed empatia, del 1908, dove l’arte viene interpretata in base all’intenzionalità dell’artista. La forma viene intesa come risultato dell’incontro tra uomo e mondo, in un alternarsi di empatia, ovvero avvicinamento alla realtà, ed astrazione, cioè il rifiuto della realtà. Con il termine “astrattismo” vengono quindi spesso designate tutte le forme di espressione artistica visuale non figurative, dove non vi siano appigli che consentano di ricondurre l’immagine dipinta ad una qualsiasi rappresentazione della realta’, nemmeno mediata dalla sensibilita’ dell’artista come nel caso degli impressionisti. Tuttavia in alcune accezioni con “astrattismo” si intende (in senso restrittivo) solamente la ricerca della forma pura per tramite di colori e forme geometriche, come nelle opere di Piet Mondrian, Josef Albers e Mario Radice , mentre le altre esperienze non figurative vengono definite con nomi propri, quali espressionismo astratto, informale e simili.
Dipinti moderni – La Transavanguardia
Fenomeno nato agli inizi degli anni ’80, allorché un gruppo di artisti italiani partecipa alla sezione “Aperto ’80” della Biennale di Venezia riservata ai giovani artisti emergenti, con opere che riprendono pittura e scultura, sino ad allora negate risolutamente da parte di quasi tutto lo schieramento concettuale imperante, in senso rappresentativo, con connotazioni fortemente espressioniste, ma in piena coscienza del percorso compiuto dalla storia dell’arte.
Dipinti moderni- Informale
L’arte informale è una corrente artistico-pittorica del secondo dopoguerra
A seguito delle enormi devastazioni e sofferenze portate dalla seconda guerra mondiale, anche gli artisti non hanno più certezze. La pittura diventa informale e si sottrae al figurativo, alla geometria e al rigore matematico che caratterizzano l’Astrattismo. L’artista percepisce la propria incapacità di trasmettere messaggi e per far fronte a questa nuova urgenza comunicativa utilizzano i materiali più disparati. Jean Fautrier dipinge una serie di quadri dal titolo “ostaggi”, nei quali si possono distinguere le forme. Jean Dubuffet chiama “vita irrequieta” un quadro in cui si possono distinguere delle piccole figure umane come graffiate sugli strati di colore. Alberto Burri brucia e buca sacchi di tela e plastica, lavora con colla vinilica e altre materie plastiche creando composizioni bianche.
Dipinti moderni – Avanguardia
Il primo ventennio del XX secolo ha visto il susseguirsi di fenomeni artistici di avanguardia, che attraverso i loro manifesti proponevano nuove forme pittoriche e plastiche, in sintonia con il mutare dei tempi. I movimenti di avanguardia erano formati da gruppi spesso in polemica tra loro, ma dalla critica e dal contrasto scaturiva una grande spinta creativa. Che si chiamassero cubisti, futuristi, espressionisti, metafisici, surrealisti, dadaisti, gli artisti di questa generazione volevano cambiare tutto. Le loro battaglie artistiche diedero una nuova impronta a tutta l’arte del Novecento.
Gli elementi fondamentali delle avanguardie, secondo vari studiosi, sono stati:[1] attivismo esasperato, entusiastico senso dell’avventura, gusto di opposizione e antagonismo, tendenza alla negazione, al nichilismo, all’agonismo. Un altro elemento importante per inquadrare i movimenti di avanguardia è stata la relazione fra oggettività e soggettività che i gruppi hanno attuato: per alcuni di essi è esistita solo la sfera soggettiva estremizzata formata da stati onirici e inconsci, istinti e energia vitale, mentre per altri movimenti è esistito solo l’ambito oggettivo assoluto ricavabile dalle discipline scientifiche, oppure anche l’insieme dei due mondi in alternanza e sovrapposti.